ESSENZA PURA (OLIO ESSENZIALE) DI BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA

L'olio essenziale si ottiene dalla pressatura della buccia del bergamotto, i cui otricoli si rompono rilasciando la preziosa e profumata essenza. Il primo metodo di estrazione dell'essenza conosciuto risale alla seconda metà del 1700 in Italia sulla costa calabrese: le scorze venivano pressate manualmente e l’essenza veniva assorbita da delle spugne naturali di mare; tale metodo è attribuito al suo ideatore: Nicola Parisi. La categoria degli "sfumatori" o "spiritàri" era molto diffusa anche per l'estrazione di essenze di altri agrumi. Circa un secolo dopo, nel 1844, sempre in Italia venne depositato il primo brevetto per l’estrazione dell’olio essenziale dalle bucce tramite un macchinario denominato "macchina calabrese", che pressava e pelava con maggiore efficienza e minor tempo i frutti ottenendone l’essenza dalle bucce, migliorandone anche la qualità rispetto al metodo con le spugne. Il suo inventore, Nicola Barillà, si può definire il maggiore artefice della diffusione di tale pratica artigianale nel territorio reggino fino a farlo divenire il più importante (e praticamente unico) sito produttivo di tale olio essenziale. Oggi la lavorazione del bergamotto avviene a freddo con macchine pelatrici ad acqua dotate di sistemi automatici per il carico e lo scarico dei frutti. Durante l’estrazione una pioggia d’acqua spruzzata dalla sommità della camera di lavorazione, separa la parte solida da quella liquida la quale grazie a centrifughe a dischi separa l'essenza dall'acqua. L’essenza pura ottenuta, dopo essere stata sottoposta ad analisi chimica, viene conservata in appositi contenitori di acciaio e poi distribuita in fusti sigillati ed etichettati o imbottigliata. Dall'essenza pura, sia convenzionale sia biologica sia DOP, possono essere ottenuti anche i seguenti prodotti: – Olio essenziale di bergamotto distillato; – Olio essenziale di bergamotto decolorato; – Olio essenziale di bergamotto deterpenato; – Olio essenziale di bergamotto senza furocumarine (per evitare di danneggiare la pelle con uso diretto in cosmesi)